Care’s – The ethical Chef Days 2018 sta per iniziare

Tre giorni di appuntamenti gastronomici, formazione e tavole rotonde, dove cibo e chef si confrontano su sostenibilità̀

La sostenibilità non si dice, ma si fa, e in che modo ce lo racconteranno sia i piccoli operatori sia quelli su grande scala.

Per la nuova winter edition di CARE’s (14-17 gennaio) si prevede una tre giorni di appuntamenti gastronomici, formazione e tavole rotonde, dove cibo, ricette e chef si confronteranno su sostenibilità̀, cura del territorio, tutela dell’ambiente e soprattutto etica, insieme a una serie di attività. E il concetto di etica, che non è più solo la scelta di un singolo o di piccole realtà, si estende anche a grosse imprese che ne adottano i concetti e i valori. Oscar Farinetti  e Costa Crociere tra i relatori dei Talks in programma il 16 gennaio insieme agli altri interessanti ospiti.

A partire dal tema delle fermentazioni, protagonista con la chef Antonia Klugmann di una delle master class (quest’anno aperte al pubblico) in programma in Alta Badia, durante la quale verrà illustrata la ricetta delle “Teste di seppia e broccolo fermentato”.

FOOD-WASTE e le possibilità di recupero, è un altro dei temi portanti di Care’s 2018. Tra i tanti relatori, ne parlerà il 16 gennaio ai Care’s Talk (questa edizione powered by Vodafone) Lara Gilmore marketing e communication manager di Food For Soul , l’associazione no-profit impegnata nella lotta allo spreco alimentare, fondata con il marito, lo chef tristellato Massimo Bottura, con l’idea di cucinare pasti “con ingredienti ricavati dalle eccedenze alimentari donate dalla grande distribuzione e dai piccoli e medi produttori, invitando rinomati chef a cucinare piatti nutrienti salutari e stagionali , così da reinserire nella catena alimentare (con un valore aggiunto) prodotti altrimenti destinati alla discarica
 
Come ha affermato lo chef Norbert Niederkofler, neo tristellato Michelin ed ideatore del progetto Care’s, che si dichiara sempre “a disposizione della Natura”, bisogna osservare il più possibile la filiera corta, senza intermediari, rispettando la materia prima.  “Se in montagna gli agrumi non crescono – spiega Niederkofler – cercherò l’acidità altrove. Pe esempio con le fermentazioni”, che poi sono uno dei tanti metodi di conservazione degli alimenti utilizzati fin dall’antichità, per evitare lo spreco di cibo.

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