Fratelli la Bufala lancia la carta dei diritti alimentari dei bambini

Fratelli la Bufala è main sponsor della seconda edizione del Bufala Fest che si tiene sul lungomare di Napoli dal 1° al 5 giugno avendo per prima, fin dalla sua apertura nel 2003, individuato nel bufalo una caratteristica distintiva – evidente anche nel suo logo – dell’offerta gastronomica con una selezione di prodotti che godono delle peculiarità dell’animale e delle sue produzioni: da un lato tagli di carne di bufalo allevato in Campania, tenera dal sapore gustoso ma delicato, altamente digeribile e con un basso tenore di colesterolo e contenuto calorico, dall’altro la Mozzarella di Bufala Campana, composta al 100% da latte di bufala, facilmente digeribile, con un ridotto contenuto di lattosio, sodio e colesterolo.

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Fratelli la Bufala propone una cucina tradizionale campana con le sue ricette, in primis la pizza napoletana, primi piatti e secondi a base di carne di bufala, vini e dolci tipici, una selezione di prodotti made in Italy e di agricoltura biologica, nelle cucine non vengono però mai utilizzati grassi idrogenati, salse industriali, glutammato o alimenti geneticamente modificati. L’attenzione alla cucina ha fatto sì che Fratelli la Bufala accogliesse l’invito di tradurre in realtà la Carta per i diritti alimentari dei bambini, un documento che rappresenta un importante vademecum per genitori, insegnanti e tutti gli addetti alla ristorazione di qualsiasi grado e professione e fissa i diritti alimentari che devono essere rispettati per garantire una sana nutrizione e alimentazione dei bambini.

Rosaria Castaldo promotrice della Carta afferma: “Nel 2004 rendendomi conto del gap che esisteva tra la crescita dell’Alta cucina e la pessima offerta dei ristoranti per i bambini, testimoniata dall’analisi ministeriale OKKIO che conferisce tuttora il primato di sovrappeso ed obesità ai bimbi della Campania, decisi di contattare i grandi esperti di cucina e alimentazione, tra cui Gualtiero Marchesi, Giorgio Calabrese, il prof. Francesco Tonucci del Cnr, inventore della Città dei Bambini, ed altri esperti per creare un gruppo di lavoro. La “task force” si riunì presso l’Alma e ciò che nacque, a distanza di diversi mesi di lavoro complesso ed entusiasmante, fu la Carta dei diritti alimentari per la crescita”. Il 28 febbraio 2005, grazie alla Coldiretti e ad alcuni sponsor che avevano creduto nel progetto, viene presentato ufficialmente il lavoro con tutti gli esperti più una rappresentanza “stellare” di chef come Alfonso Iaccarino, Peppe Aversa, Michele Deleo ed altri. Rosaria Castaldo organizzò a Napoli, presso Città della Scienza, anche un convegno e una cena ideata per i bambini dagli chef ma la Carta è rimasta per anni sempre nel limbo teorico delle istituzioni. Oggi finalmente, grazie alla catena di ristorazione napoletana Fratelli la Bufala, l’idea ed i princìpi teorici si trasformeranno, grazie ad una task force di esperti permanente, in un vero e proprio menu esclusivo per bambini: il primo che propone pasti sani ed invitanti per i palati più esigenti dei bambini.

Con Fratelli la Bufala finalmente il 1° giugno si passerà dalle parole ai fatti con il lancio del progetto a stampa ed operatori di settore attraverso una gara di cucina nel locale di Via Francesco Caracciolo a Napoli: una gara speciale, a cui è attesa anche Tata Francesca (dott.ssa Francesca Valla), in cui chef e mamme proporranno dei piatti ad una giuria composta da bambini, chef e giornalisti. Si tratta del numero zero di un format che verrà poi riproposto in tappe itineranti. Nella gara vera e propria ai fornelli si confronteranno cinque squadre formate ognuna da uno chef della catena Fratelli la Bufala con una mamma come assistente, preparando un piatto ispirato alle linee guida della Carta. I piatti verranno giudicati da una giuria di esperti formata da dieci bambini tra i 6 e gli 11 anni, tre medici esperti per l’infanzia, tre mamme, tre giornalisti specializzati in food e tre chef esperti. Da qui nascerà il menu Fratelli la Bufala per bambini che sarà adottato da tutti i 63 ristoranti (50 in Italia e 13 all’estero) della catena nel mondo.

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