Drogheria Parini, lusso per tutti

In via Montenapoleone riapre la storica bottega milanese, nata nel 1915, che si trasforma in un vero food concept store e aggiunge il ristorante firmato dallo chef stellato Marco Parizzi. Un luogo informale in cui sentirsi a casa e riassaporare la tradizione culinaria italiana

Jenny Maggioni

Parini 1915 Sala

Il food è la nuova moda. Soprattutto a Milano, dove le due eccellenze del made in Italy si fondono in manifestazioni e, soprattutto, in locali culto che lanciano le tendenze del futuro in tutto il mondo. Ultimo esempio, la Drogheria Parini che ha riaperto i battenti, grazie all’acquisizione della Compagnia della Ristorazione Holding, in via Borgospesso, angolo con via Montenapoleone, restituendo a milanesi e turisti non solo la storica bottega, ma offrendo anche un nuovo punto di ristoro a 360 gradi, l’unico della via del lusso. Fondata nel 1915 da Angelo e Ines Parini, che per primi importarono dall’Inghilterra il whisky White Label, i biscotti della Huntley Palmers e le marmellate Coofers, offrendo prodotti d’eccellenza introvabili altrove, oggi la Drogheria Parini ha, infatti, ampliato gli spazi storici sotto la Chiesa di San Francesco di Paola da 200 a 600 metri quadrati in un attento restauro a cura dell’architetto Gio Pagani durato quasi due anni.

Parini 1915 Risotto ossobuco DA METTERE

Splendide arcate con mattoni a vista, sapientemente illuminate, banconi in marmo mediceo, come nelle antiche macellerie toscane, e accoglienti pavimenti in legno impreziosiscono così le tre nuove sale ristorante, la sala bar, l’enoteca e lo shop. Un ambiente bello, di certo, ma che non spaventa, anzi invita alla convivialità e “riporta alla mente quei negozi di un tempo dove nel retrobottega si faceva da mangiare, proprio come la salumeria che mia nonna aprì a Parma nel 1945”, spiega Marco Parizzi, stella Michelin al Ristorante Parizzi di Parma e food consultant della rinata Drogheria Parini 1915. E, in effetti, qui ci si sente a casa: niente mise en place pomposa, ma informali tovagliette all’americana, colorati bicchieri e, soprattutto, al posto dei tovaglioli, i classici canovacci bianchi a bande rosse, e la libertà di poter assaggiare tutto ciò che si vuole con una cucina sempre aperta. “Non è un ristorante classico -continua Parizzi- Puoi fermarti al banco e provare, ad esempio, dei salumi eccellenti con un calice di vino; fermarti per l’aperitivo e concludere con la cena. Offriamo piatti semplici, con prezzi giusti in base al valore, che seguono le tendenze, come quella del pesce crudo, ma che non dimenticano la tradizione milanese. Due su tutti: la Cotoletta ‘del Parini’, alta due dita e cotta rosa, e il Risotto allo zafferano mantecato con il midollo e servito con l’ossobuco”. E non finisce qui: chi vuole tentare di riprodurre a casa i piatti può acquistare nello shop i prodotti utilizzati dallo chef, dal riso Gli Aironi alla pasta Verrigni, fino al caviale Calvisius.

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