I segreti della cucina campana con Rossopomodoro

IMG_0047Un sogno diventato realtà: farsi da soli “Le conserve” con i maestri chef di Rossopomodoro Antonio Sorrentino e Enzo De Angelis. Si è conclusa, infatti, la seri di lezioni settembrine dedicate alle conserve della Scuola di cucina di Rossopomodoro, che ha portato a Venezia, Mestre, Milano e Roma, i segreti di queste preparazioni.

Tutti abbiamo un ricordo di nonne che mescolano la marmellata e zie alle prese con la passata di pomodoro, ci portiamo il profumo dell’estate trascorsa conservando alcuni prodotti che la stessa ci ha donato: melanzane, pomodori e fichi. Prodotti semplici che attraverso la conservazione mantengono tutte le caratteristiche del fresco con metodo di preparazione tradizionale.

Due ore di lezione per avvicinarsi al mondo della tradizione, affondando le proprie radici nel passato: materie prime, prodotti della terra assolutamente italiani , con la scuola di cucina di Rossopomodoro continua la riscoperta delle ricette tradizionali e un modo di vivere genuino, facendo da vetrina alla qualità dei prodotti naturali della Campania e difendendo l’eccellenza del “made in Italy”.

IMG_0076Ma niente paura! Le lezioni di cucina non finiscono qua; a ottobre il team di Rossopomodoro sarà nuovamente in pista con le lezioni difritturine”, il tipico cibo di strada napoletano che va dagli arancini alle frittatine. Le iscrizioni si possono effettuare direttamente nei punti vendita Rossopomodoro, dove è possibile visionare anche il calendario, oppure scrivendo per informazioni a: eventi@rossopomodoro.it, o visitando il sito www.rossopomodoro.it. Ogni incontro di scuola di cucina prevede una introduzione teorica degli chef alla quale seguirà la parte pratica, con la preparazione della ricetta stabilita, in un clima di familiarità e simpatia che lascia spazio al dialogo e alla discussione, nella consapevolezza che la ricetta non è la protagonista, ma è un pretesto per apprendere quello che in cucina fa la differenza e scoprire che cosa ci spinge a metterci ai fornelli.

“La cosa più bella di queste lezioni è che il pubblico si appassiona al punto da interagire con noi chef -racconta Enzo De Angelis- diventa uno scambio reciproco di esperienze e conoscenze, perché noi portiamo la tradizione campana, ma a volte il pubblico ci racconta la differente interpretazione di un piatto secondo la propria regione. È emozionante”.
E dopo le “fritturine”… chissà! (S.M.)

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