Mica al Centro

BocconeDopo il grande successo del primo punto vendita in Porta Ticinese, Mica, la Michetteria milanese di Federico Gordini e Matteo Ungaro, arriva nel pieno centro di Milano con un secondo punto vendita e un’offerta più che raddoppiata. Oltre alle consuete michette, salate e dolci, che hanno fatto la fama di Mica, la seconda Michetteria di Piazza Diaz – Via Baracchini angolo con Via Paolo da Cannobio – offre un’ampia scelta di prodotti rigorosamente milanesi. Fin dalla prima colazione, dalle ore 7.30, sarà possibile gustare il tipico panettone, le venezianine, le chiacchiere, charlotte di mele e la rinomata Milanesina, la golosissima brioche con glassa di mandorle. All’ora di pranzo sarà il momento dei primi e dei secondi, tutti meneghini: cotoletta alla milanese, mondeghili, involtini, vitello tonnato, pasticcio di tonno, polpettone con spinaci, risotto al salto, gnocchetti di asparagi, minestrone freddo alla Milanese – per la versione estiva del menù.

Il progetto Cucina Milanese di Mica, nato con la consulenza di Fabiano Guatteri, giornalista e scrittore enogastronomo, prevede novità e raffinatezze anche per il momento dell’Happy Hour. I drink in lista nascono dalla creativa collaborazione di Federico Gordini con Giuseppe Mancini, uno dei più famosi Mixologist d’Italia, che hanno recuperato e ripensato in chiave contemporanea storici cocktails milanesi e futuristi.

Cocktails e aperitivi
“Negroni Sbagliato” un aperitivo creato nel Bar Basso di Milano negli anni sessanta dal bartender Mirko Stocchetto e in genere chiamato semplicemente Sbagliato. Differisce dal classico Negroni fiorentino per la presenza dello spumante brut, che sostituisce il gin. Il drink diventa così più leggero grazie alla minore presenza alcolica.

“Americano” come molti cocktail ha un’origine ignota, ma vi sono diversi racconti che accompagnano la sua storia. Il più antico cita l’Americano nel 1860, ideato presso Gaspare Campari’s bar a Milano. Un altro lo fa risalire agli anni trenta, dando anche una spiegazione al perché del nome che non rispecchia la natura del cocktail e dei suoi ingredienti, i quali sono, di fatto, tutti tipicamente italiani: Il Campari è di Milano, il Vermut è di Torino; milanese è anche la soda. Il drink quindi sarebbe stato chiamato così in onore a Primo Carnera, un pugile italiano molto attivo negli Stati Uniti e per questo detto appunto “l’Americano”
“Milano-Milano”: Bitter Campari + Rabarbaro Zucca
“Milano-Torino”: Bitter Campari + Vermouth (Punt de Mes o Martini)
“Trattamento tenero Amorevole”: uno dei must di Angelo Zola, il più grande barman che abbia calcato la scena milanese, storico barman del Principe di Savoia. Con Vodka, Triple Sec, Apricot Brandy, Brandy invecchiato
“Pirlo”: a base di vino bianco o rosso frizzante, Campari e seltz
“Pirlone”: Pirlo molto grande

Birre del Birrificio Angelo Poretti
Dal 1877 tutta la qualità della birra italiana: 3 Luppoli, Originale 4 Luppoli, Bock Chiara 5 Luppoli, Bock Rossa 6 Luppoli e 7 Luppoli Non Filtrata, nella doppia versione invernale ed estiva

Polibibite Futuriste
“Inventina” di Filippo Tommaso Marinetti: Asti Spumante, liquore d’ananas e succo d’arancia gelato
“Giostra d’alcool” di Prampolini: vino Barbera, cedrata e Campari
“Simultanea di Vernazza”: Vernaccia, Vermouth e acqua vite
“Decisone”: vin brulè di Marinetti con Barolo, vino chinato, succo di mandarino e rhum scuro invecchiato

La cucina Milanese – Fabiano Guatteri, consulente enogastronomico
La cucina milanese ha saputo evolversi, senza però contaminarsi come altre. Per esempio, dopo la scoperta delle Americhe, in Europa sono arrivati prodotti nuovi che sono stati più o meno accettati dalle varie regioni italiane. Il pomodoro ha trovato una vasta diffusione nel Mezzogiorno dando vita alla cosiddetta pummarola e colorando paste asciutte e pizze oltre che umidi di carne e di pesce. Milano, però, è rimasta piuttosto impermeabile al pomodoro e infatti l’osso buco, i rustin negà, il riso sono rimasti “in bianco”. Anche la polenta, per quanto presente, non trova la diffusione che ha nel Veneto o nelle province di Bergamo e Brescia. Arriva a Milano attraverso la Brianza, ma è presente in un numero limitato di piatti. Quella milanese non è una cucina mediterranea in quanto usa il burro e non l’olio e il pesce è quello d’acqua dolce, comprendendo anche le varietà presenti nelle risaie. Inoltre, al contrario di altre cucine non si è diffusa nelle altre regioni italiane o all’estero in quanto quello milanese non è popolo migrante. Pertanto la propria cucina non è molto conosciuta; si mangiava soprattutto nelle case, e per certo ristoranti toscani e pizzerie (per non dire successivamente della ristorazione etnica) superavano e superano per numero quelli milanesi.

Inventina“Mica” vuole produrre cultura gastronomica di Milano, riproponendo piatti ricchi anche di storia e che presuppongono evoluzioni. Si pensi al risotto milanese allo zafferano che dopo secoli ha trovato in Luraschi la sua codificazione, cioè agli inizi dell’Ottocento, mentre di riso allo zafferano si parlava già nel Cinquecento. Così come il burro prepotentemente presente (fuso veniva versato anche sulla cotoletta), oggi ha un ruolo decisamente più contenuto, anche se è ingrediente insostituibile dei risotti. Da un lato evoluzione, ma dall’altro fedeltà ad alcune preparazioni base. Alla Mica il vitello tonnato non è preparato come disinvoltamente fanno molti ristoratori, con una salsa a base di maionese, ma partendo dai tuorli delle uova sode, e la differenza di risultato è notevole. Sono da provare anche piatti meno conosciuti come il vitello arrosto con le verdure, o l’insalata di pollo con la presenza del sedano che la rende molto accattivante. E non ultima l’insalata di riso, con una ricetta ben codificata: ha un sapore ben caratterizzato, al contrario di molte insalate di riso proposte anche al ristorante preparate in modo estemporaneo con quel che capita, wurstel compresi.

Mica al Centro
Via Baracchini angolo Via Paolo da Cannobio
Aperto dalle 7.30 alle 24.00
Aperto 7 giorni su 7
Aperto ad agosto
www.michetteria.it – www.facebook.com/michetteria

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