Vignenote: inaspettata concretezza

Ogni tanto mi vien l’ispirazione e decido di scoprire una nuova cantina. Ispirazione assai piacevole, capiamoci bene, ma spesso è un terno al lotto. Mi spiego meglio: in questa giungla di prodotti, produttori e etichette, non sempre quel che ti vien raccontato in fiera o quel che viene illustrato su un depliant o su un sito corrisponde al vero. Piccole bugie che spesso prendono semplicemente il nome, o la scusante, di “azione di marketing”.
E così ti capita di scoprire mondi fittizi e costruiti oppure di trovarti di fronte a inaspettate concretezze. Incuriosito dal “passaggio professionale” di una cara amica ho così preso di mira una cantina della Franciacorta: un territorio a me caro, abbastanza conosciuto e forse uno dei più ricchi dal punto di vista delle casistiche citate poco fa. Ecco così la grande sorpresa: Vignenote. Uhmm… note? Eppur non le conoscevo! No! Note, quelle del pentagramma! Perchè qui la promessa, ben illustrata in una campagna studiata da una brava agenzia, è che “sentirete il vino suonare”.

Inaspettata concretezza: in Vignenote si produce, si imbottiglia, si cucina, si accoglie, si festeggia e si suona. Tutto! Quando mi spiegano la strada da percorrere capisco che Vignenote ha preso il posto di un’altra cantina, la Barone Pizzini, che ha scelto di spostarsi, un paio d’anni fa circa, di un chilometro più a est e di accettare la proposta di compravendita da parte di una famiglia, imprenditori nel settore delle costruzioni, della bassa Vallecamonica. Acquisto di tutto il complesso del Borgo Santa Giulia: ristorante, sale per eventi, relais, cantina e vigneti. Il solito investimento da parte di grandi capitalisti? Parlando con Massimo Bettoni, patron dell’azienda, i dubbi se ne vanno subito e i racconti delle vacanze trascorse nella Champagne o nella zona del Barolo mi convincono subito che qui, a Timoline di Corte Franca, la passione non manca.

Il fulcro centrale del complesso resta la cantina e intorno trovano spazio il Ristorante Borgo Santa Giulia, il Relais delle Vigne e Baccano, forse l’unico esempio franciacortino di spazio riservato alle degustazioni ed al tempo stesso alla musica. Un locale, aperto nelle serate dei finesettimana, che ben si addice ad esecuzioni live da ascoltare, perchè no, assaporando un calice di Franciacorta. Non mi resta dunque che segnare in agenda i prossimi appuntamenti di Baccano per continuare nella scoperta di questa nuova realtà.

 

 

 

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